E uno degli chef di punta di un territorio iscritto alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO, dal 22 giugno 2014. E cambiato qualcosa da quel giorno?Sono notevolmente incrementate le prenotazioni dei tavoli nel ristorante gourmet e molti ospiti arrivano da paesi che prima faticavano ad avvicinarsi all’Alta Langa.Il piatto di Damiano Nigro, qual e?In ogni piatto che inserisco nella mia carta cerco di rappresentare me stesso con la ricerca maniacale dell’eccellenza della materia prima. Sarebbe fin troppo riduttivo fare il nome di un singolo piatto.Qual e l’ingrediente che non manchera mai nella sua cucina?Nel rispetto delle materie prime che offre la mia terra, che per fortuna sono tante, quell’ingrediente non potrebbe essere altro che la stagionalita.Sono anni che brilla la stella Michelin accanto al suo nome.Come cambia la cucina di uno chef dopo un simile riconoscimento? La stella Michelin segna un importante traguardo nella carriera di uno chef, negarlo sarebbe uguale a mentire e semmai una volta raggiunta, la stessa stella motiva fortemente lo chef e la sua squadra a lavorare, giorno dopo giorno, per continuare a crescere e migliorare sempre di piu, tutti insieme.Ha cominciato la sua avventura culinaria tra i fornelli di Gualtiero Marchesi: cosa ricorda di quegli anni, degli inizi, del maestro Marchesi? Ho dei bellissimi ricordi, e non potrebbe essere altrimenti. Tra le tante cose ricordo la disciplina, la grande tecnica in cucina, l’abbinamento della cultura e dell’arte alla cucina stessa, l’intelligenza nel comporre i piatti. Ed e per questi motivi che per me Marchesi, e Il Maestro.Dal 2006 ha preso la direzione della cucina del ristorante di Villa d’Amelia. Come nasce il sodalizio e quando decide di rinunciare al ruolo di souschef al fianco di Enrico Crippa?Sono stato contattato dalla proprieta del Villa d’Amelia per occupare questo ruolo poco dopo l’apertura della struttura nel 2006. La bellezza della location e del territorio circostante e soprattutto la possibilita di sviluppare il mio progetto di cucina in maniera autonoma, sono stati i fattori che mi hanno portato a lasciare il mio ruolo di sous-chef al fianco di un mostro sacro come Enrico ed a iniziare questa fantastica avventura.Nella sua cucina ci sono le Langhe, c’e la vicina Liguria, la sua Puglia. Come riesce a far convivere cosi tanti sapori?Conoscendo bene tutti i territori, e soprattutto assaggiandoli. Mi piace provare ad unire con intelligenza e sobrieta i vari ingredienti che offre ogni territorio e che riescono a stare bene insieme, come per esempio gli gnocchi di ricotta di seirass con le cime di rapa, lo scampo ed il suo cappuccino: un piatto che trovate nel menu a la carte di autunno del Villa d’Amelia.
Indirizzo
Indirizzo:
Relais Villa d'Amelia Fraz. Manera
GPS:
44.634451, 8.10972300000003
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