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Nato a Vicenza nel 1965, ha frequentato l’I.P.C. a Recoaro Terme, vicino Vicenza. L’istituto fa parte dell’Associazione Europea delle Scuole Alberghiere e del Turismo, istituita nel 1963.Ha frequentato l’istituto lavorando per il Ristorante “Da Remo” (Vicenza).Nel 1986 comincia la sua carriera professionale da Gualtiero Marchesi a Milano, il primo ristorante italiano che raggiunge le tre stelle Michelin. In seguito Cracco lavora presso la “Meridiana” di Garlenda (Savona), Hotel di Charme della catena Relais & Chateux di Savona.Si trasferisce per 3 anni in Francia dove ha l’opportunità di conoscere i segreti della cucina francese sotto la guida di Alain Ducasse (Hotel de Paris) e Lucas Carton (Senderens, Paris). Cracco finalmente torna in Italia, a Firenze, dove diventa primo chef all’ Enoteca Pinchiorri. Durante la sua conduzione ottiene le tre stelle Michelin. Gualtiero Marchesi lo richiama per l’apertura del suo ristorante L’Albereta” a Erbusco (Brescia), dove Cracco lavora come chef per tre anni. Subito dopo questa esperienza si sposta in Piemonte dove apre il ristorante “Le Clivie”, a Piobesi d’Alba (Cuneo). Qui, dopo solo un anno, guadagna la stella Michelin.Dopo pochi anni, accetta l’invito della famiglia Stoppani, proprietaria del negozio di gastronomia più famoso di Milano dal 1883, per l’apertura del ristorante […]
Carlo Cracco Milano
Il Ristorante Carignano, per volontà della nuova impronta data dalla quarta generazione, si apre alla città diventando non più solo il ristorante del Grand Hotel Sitea, ma il ristorante di tutti. Nuovo nella carta, ma con radici profonde nel territorio, nuovo nel servizio e nell’allestimento dei tavoli. Un viaggio nel piacere, una proposta enogastronomica, ispirata alla rinomata cucina piemontese, ridisegnata attraverso i codici tradizionali del gusto con Fabrizio Tesse, Chef stellato Michelin.
Via Carlo Alberto 35, TORINO
È prevista dopo l’estate, in pieno centro cittadino, l’apertura del nuovo locale di Massimiliano Prete, il re piemontese degli impasti che da Saluzzo e Alba ha conquistato l’Italia intera. Nel cuore della città Prete aprirà dunque il suo quarto locale dove la pizza realizzata con lievito madre e farina macinata a pietra spazierà dalla reinterpretazione della romana a una soffice pizza servita in otto spicchi, da una croccante molto idratata e a lievitazione mista a una fragrante pizza alla pala.
Via Armando Diaz 2, ALBA (CN)
Sempre nei nuovi progetti e ristoranti a Torino troviamo: l’Hafa Storie con Christian Milone. Sotto la luce della nuova stella Michelin conquistata nella sua Trattoria Zappatori di Pinerolo, Milone approda nella Torino più autentica e multiculturale, Porta Palazzo. Nella Galleria Umberto I propone i suoi piatti piemontesi oltre a specialità marocchine preparate all’interno dell’Hafa Storie, da un’idea di Milli Paglieri già fondatrice del torinese Hafa Cafè.
Galleria Umberto I, n. 10-13, TORINO
Lo chef Antonino Canavacciuolo apre il suo Bistrot Torinese in zona Gran Madre, in via Umberto Cosmo. Il Bistrot Canavacciuolo è il terzo ristorante dello chef stellato su suolo piemontese dopo Villa Crespi e il Bistrot a Novara. Secondo lo ChefTorino è una delle città più appetibili per la ristorazione accessibile e in molte interviste ha dichiarato che l’idea è quella di aprire le porte ai nostri amici . Si vuole regalare un punto d’incontro perfetto, in grado di far sentire le persone a proprio agio, come tra le mura di casa. Da qui la scelta di sedie e tavoli diversi in ricordo di quei momenti di convivialità casalinga, quando l’aggiunta di un ospite inaspettato ti fa correre a recuperare sedie sparse per casa.
Via G.Fava, 18 – 28016 ORTA SAN GIULIO (NOVARA)
Il fondatore della nuova gastrononomia dell’Alto Adige. Una cucina tradizionale a base di prodotti regionali trasformati con l’estro e la creatività di una grande cuoco. Dal 1995 una stella Michelin, per 6 anni presidente per l’Italia dell’Associazione “Jeunes Restaurateurs d’Europe”.La cucina come educazione al gusto? Il nostro compito e anche quello di insegnare il rispetto del cibo e difenderne il gusto vero. E un messaggio forte, occorre entrare nelle scuole, iniziando dai primi anni, perche nel gusto c’e il nostro futuro.La mia cucina è viva, non servo cibo stanco, rispetto la stagionalità ed utilizzo quello che produce il piccolo produttore vicino a casa.La sua brigata di cucina e molto giovane. Mi piace insegnare a cucinare, soprattutto insegnare le dinamiche, qui arrivano ancora gli animali interi, tutto viene fatto espresso per dare al cliente i gusti freschi. Nel menu non solo lo speck del contadino e canederli, anche qualche piatto di pesce, un invitante carrello di formaggi ed una carta dei vini sapientemente raccontata dalla moglie Margot. Quale importanza attribuisce all’insegnamento dei giovani? Lo chef deve dare il buon esempio, in tutto. Professionalmente, e questo e chiaro, ma anche sul piano etico e umano. Mi impegno a far comprendere l’importanza di […]
Via Josef Innerhofer, 2, 39057 Appiano sulla strada del vino BZ
In cucina lo Chef Andrea Berton ricerca in ogni piatto la qualita massima del sapore, utilizzando le tecniche piu avanzate. Berton oggi presta consulenze nel posizionamento, nell’ideazione e nello sviluppo di progetti di ristorazione di qualita – esempio recente e il ristorante Pisacco di via Solferino 48 a Milano – e continua il suo costante lavoro di ricerca internazionale e sulle eccellenze legate al territorio.Quali sono i ristoranti del mondo in cui ha lavorato?A Londra, da Mossiman’s, a Firenze, all’Enoteca Pinchiorri, poi a Montecarlo, dove sono stato per 3 stagioni con Alain Ducasse. Quindi, per 4 anni, Chef della Taverna di Colloredo, ristorante che, sotto la mia guida, guadagna una stella Michelin. Dopo questa importante esperienza, nel 2001 torno da Marchesi, come Executive Chef. Dal 2005, inizio a collaborare con Trussardi. Per anni ho cercato di apprendere il piu possibile, ero all’inizio di un nuovo percorso e sentivo di essere in una situazione ideale per sviluppare le mie idee.Un aggettivo per descrivere la sua cucina?La mia cucina e diretta, tutta centrata sull’equilibrio: gli elementi che compongono i miei piatti sono decisi e comprensibili, non si nascondono al palato. Gli ingredienti sono l’elemento piu importante: la tecnica deve sempre essere al […]
Ristorante Pisacco - Via Solferino 48
Fabio, come puo un abruzzese-romano come te decidere di trasferirsi a Milano, lasciando la solare Capitale?”Mi ha sempre affascinato Milano. Quelle poche volte che ci sono venuto mi e piaciuta molto. Fino a quando e arrivato questo ambizioso progetto legato all’Expo. Ho visto il palazzo e me ne sono innamorato. Lo ammetto: non sarei mai andato in centro citta. Invece mi solleticava questa sfida. Non verso l’ignoto ma verso un futuro fatto di ebbrezza e di nuove emozioni. E cosi ho accettato. Poi diciamolo, la metropoli e bellissima vista dall’alto”.E da Roma cosa ti porti?”Mi porto un bagaglio di tradizioni e un Dna fatto di gusti che mi appartengono. Roma mi ha dato tanto ma sono curioso di scoprire altro. Del resto, questo lavoro e una vibrazione continua. E spesso ti invaghisci di sciocchezze che per te sono cose grandi”.Invece, qual e la ricetta a cui sei piu legato?”La pralina di trippa de L’Altro Mastai. Una prelibatezza che riempie il palato di gusto. E di cui vanno pazze pure le donne”.E come fai a indurre nel peccato di gola i buongustai?”Con tre menu a 60, 90 e 120 Euro. Ovvero Sei Piaceri, Nove Tentazioni e Dodici Vizi. Tutti a mano […]
Unico Restaurant - Ultimo piano Grattacielo
Su quali punti e su quale filosofia si basa la cucina dello Chef Taglienti?In una parola direi essenzialita. Negli anni ho imparato a ricercare le materie prime unendo la tradizione dei piatti con la tecnologia moderna rendendo i gusti piu contemporanei ma senza mai perdere l’anima antica dei sapori.Quali sono stati gli insegnamenti da parte dello Chef Cracco per il suo successo?Prima di tutto l’eleganza in cucina e poi il self control per ogni situazione. Abbiamo iniziato insieme al Ristorante Trussardi alla Scala ma sin dall’inizio l’organizzazione del menu e stata data a me sempre supportato nelle decisioni piu difficili da Cracco. Bisogna sempre ricordare i primi insegnamenti in cucina e poi continuarli ad utilizzare con il passare degli anni. Questo mi aiuta sempre a evolvermi mantenendo un certo rigore ed organizzazione.Attualmente ho realizzato il mio progetto di aprire un ristorante : Lume; all’interno di un complesso il W37 che racchiude design, accoglienza e naturalmente il food grazie al mio staff che ho ricercato con estrema cura.
Lume Milano
Qual’e il suo primo ricordo riguardo al cibo?La tata che aiutava la mamma in casa mi chiamava “ciccio”ricordo i suoi biscotti, il profumo della vaniglia e del limone e di tante sculacciate perche rubavo i biscotti ancora caldi in forno.Quali sono i suoi progetti attuali, futuri e i piatti da realizzare?Dopo l’hotel Bvlgari di Milano , sono impegnato in Costa Smeralda con il ristorante Madai, collaboro con la Toscana nella meravigliosa cornice della Val d’Orcia nella proprieta Ferragamo e presto saro a Milano con una nuova apertura per una “maison”di moda, legata all’eleganza del cibo e del buon gusto. Mi piace cucire i piatti addosso all’ambiente dove vengono serviti, i piatti nascono dall’offerta del mercato di quel posto.Se potesse per un giorno lavorare con uno chef del passato chi sceglierebbe?”Tutti” e sono tanti, mi piacerebbe molto ritrovarli tutti intorno ai fornelli, ognuno di loro mi ha regalato qualcosa ma la cosa che piu mi eccita e chi incontrero domani…A quali ingredienti non rinuncerebbe mai?Rinuncerei a carne e pesce ma mai ai vegetaliQual’e il suo parere in merito ai prodotti a KM0?Al Madai , qui sulla passeggiata di Porto Cervo ho un piccolo orto, credo un messaggio chiaro di autenticita e […]
Madai Porto Cervo Via del Porto Vecchio, 1
In sinergia con la famiglia Damilano con i quali aveva già avuto collaborazioni importanti, a fianco della prestigiosa Cantina Damilano, Massimo e Luciana hanno aperto il Massimocamia ristorante, un locale che li identifica. Contenuto, avvolgente e caldo, moderno ma piacevole, con una grande vista sulle sinuose colline di Langa.
Strada Provinciale Alba - Barolo, 122
Uno degli chef piu famosi al mondo, alla soglia degli 85 anni accetta di entrare nella squadra degli Chef Ambassador di Expo Milano 2015, parliamo di Gualtiero Marchesi che dal suo regno milanese (Il Marchesino, ndr) per rappresentare la sua cucina sceglie un ingrediente con una storia alle spalle, talmente ampia da riuscire quasi a superare l’alone di grandezza che lo sovrasta: il grano. Per colui che si e fatto icona della cucina italiana, conservare le radici nel patrimonio culturale e nella biodiversita italiana e qualcosa al quale non ci si puo sottrarre se si decide di fare buona cucina. Il suo scopo? La semplicita. Il suo dovere? Fare salute.
Il Marchesino Via Filodrammatici, 2 ang. Piazza della Scala
E’ uno chef controcorrente, e una delle poche donne stellate in Italia ed e la quota rosa nella categoria Chef Ambassador a Expo Milano 2015. Nasce avvocato a Foggia, poi grafica a San Francisco e infine cuoca, dopo la laurea in Culinary Arts alla Texas Culinary Academy di Austin. Una cucina originale come i suoi capelli, rosa, un mix di contemporaneita e tradizione e un mangiar bene che si fa street food. Il suo ingrediente ad Expo e il miele… “perche le api garantiscono la sopravvivenza del genere umano” e come darle torto! E’ mamma, oltre che chef e imprenditrice di se stessa e dal 2010 la Guida Michelin continua a confermarle quella stella che tanti ancora inseguono. In carta non stupitevi di trovare calamaro con bok choi, raviolini di parmigiano e animelle glassate.
Glass Hostaria Vicolo de’ Cinque, 58
E uno degli chef piu promettenti del panorama nazionale. Non aveva ancora 30anni quando gli fu assegnata la prima stella Michelin, la seconda arrivo che di anni ne aveva appena 33 (2013, ndr) e oggi si presenta nella squadra degli Chef Ambassador per Expo Milano 2015. Il suo ingrediente all’Esposizione Universale e la melanzana, perche leggera se devi fartela spedire e per sfida nei confronti di chi non ha mai amato quel frutto, spesso confuso con una verdura. A Londra e Parigi affina un talento che e dote naturale, ancor prima che esercizio accademico, poi il rientro in Italia e la decisione di dar lustro alla Brianza, andando ad aprire li il suo ristorante, il Devero, a pochi chilometri da Milano. Sua la firma sulla carta che la linea aerea Emirates decide di lanciare nel 2014 sulla tratta Milano-New York. La sua filosofia? Rigorosamente contemporary classic.
Devero Ristorante - Largo Kennedy, 1
E uno degli chef di punta di un territorio iscritto alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO, dal 22 giugno 2014. E cambiato qualcosa da quel giorno? Teoricamente no, chi ha sempre lavorato in quelle zone e lo ha fatto con coscienza ha fatto si che questo territorio diventasse patrimonio dell’Unesco. Faccio quello che facevo prima, forse con piu attenzione perche capisco che chi viene in Langa, oltre che per il solito passaparola, dopo la nomina in questione si aspetta qualcosa di piu. Il piatto di Ugo Alciati, qual e?n questo momento non potrebbe essere che il gelato, il Fiordilatte dei pascoli dell’Alta valle di Stura, parliamo di un latte che nasce tra gli 800 e i 1500 metri, negli alpeggi. E un qualcosa che sento mio, su cui ho lavorato tanto, nonostante sia molto semplice. Proprio questa sua semplicita richiede un lavoro ben fatto, certosino e per fortuna i riconoscimenti stanno iniziando ad arrivare. Qual e l’ingrediente che non manchera mai nella sua cucina? Un solo ingrediente non basta per comporre un percorso gustativo, forse il piu duttile, malleabile e affascinante e la farina. E uno degli Chef Ambassador di Expo: si e parlato tanto della sua idea anti spreco. Ci racconti qualcosa? La mia idea anti spreco e un’idea di famiglia che aveva gia mio papa nel 1961 quando apri il suo ristorante: mio […]
Guido Ristorante Tenuta di Fontanafredda
E uno degli chef di punta di un territorio iscritto alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO, dal 22 giugno 2014. E cambiato qualcosa da quel giorno? Sicuramente l’essere parte di un territorio come le Langhe e sintomo di grande orgoglio, dopo il riconoscimento dell’UNESCO lo e ancora di piu. Viviamo in un territorio straordinario, ricco di materie prime, terra di grandi vini e dalle tradizioni culinarie radicate. Abbiamo sempre vissuto di un importante flusso turistico enogastronomico e da quel giorno si sta espandendo ad un panorama di turisti che non mettevano tutto cio al primo posto. Il riconoscimento ha portato nelle Langhe una maggiore presenza turistica che tocchera a noi tutti conquistare, per far si che possano tornare a visitare questo territorio straordinario.Il piatto di Enrico Crippa, qual e?Il piatto che piu mi rappresenta e la mia insalata storica, la 21…31…41..51 E uno dei piatti simbolo e racchiude al suo interno una varieta che va dalle 21 alle 51 tipologie differenti di erbe e insalate. E un piatto esplosivo, ma allo stesso tempo dall’essenza semplice.Qual e l’ingrediente che non manchera mai nella sua cucina?Senza dubbio i vegetali: abbiamo un orto di due ettari dal quale provengono la maggior parte degli […]
Ristorante Piazza Duomo Piazza Risorgimento, 4
E uno degli chef di punta di un territorio iscritto alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO, dal 22 giugno 2014. E cambiato qualcosa da quel giorno? Molte cose sono cambiate e stanno cambiando: da piemontese sono orgoglioso che Langhe, Roero e Monferrato abbiano ottenuto un simile riconoscimento a livello mondiale, vuol dire che ci saranno sempre piu persone che verranno a visitare la nostra terra e a conoscere la nostra cucina. Parliamo di un turismo enogastronomico capace di risollevare le sorti del nostro paese.Il piatto di Michelangelo Mammoliti, qual e? Astrattismo omaggio a Kandinskij: acciughe marinate, bagnetto rosso e verde e crema di pane fermentato della tradizione. Le acciughe al verde sono un piatto con cui sono cresciuto e questa ricetta e nata in primavera, dopo aver assistito ad una mostra di arte astratta dove ho visto un quadro di Kandinskij “deux chevalier et deus personage entendue”. Un quadro che da ogni angolazione in cui lo si osservi non e mai uguale e nel mio piatto vige lo stesso principio.Qual e l’ingrediente che non manchera mai nella sua cucina?La follia! MAD100%NATURA!E lo chef delle erbe aromatiche, la sua cucina e un viaggio nella natura e nel suo orto si contano […]
La Madernassa Resort Località Lora, 2
E uno degli chef di punta di un territorio iscritto alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO, dal 22 giugno 2014. E cambiato qualcosa da quel giorno?Sono notevolmente incrementate le prenotazioni dei tavoli nel ristorante gourmet e molti ospiti arrivano da paesi che prima faticavano ad avvicinarsi all’Alta Langa.Il piatto di Damiano Nigro, qual e?In ogni piatto che inserisco nella mia carta cerco di rappresentare me stesso con la ricerca maniacale dell’eccellenza della materia prima. Sarebbe fin troppo riduttivo fare il nome di un singolo piatto.Qual e l’ingrediente che non manchera mai nella sua cucina?Nel rispetto delle materie prime che offre la mia terra, che per fortuna sono tante, quell’ingrediente non potrebbe essere altro che la stagionalita.Sono anni che brilla la stella Michelin accanto al suo nome.Come cambia la cucina di uno chef dopo un simile riconoscimento? La stella Michelin segna un importante traguardo nella carriera di uno chef, negarlo sarebbe uguale a mentire e semmai una volta raggiunta, la stessa stella motiva fortemente lo chef e la sua squadra a lavorare, giorno dopo giorno, per continuare a crescere e migliorare sempre di piu, tutti insieme.Ha cominciato la sua avventura culinaria tra i fornelli di Gualtiero Marchesi: cosa ricorda di quegli […]
Relais Villa d'Amelia Fraz. Manera
Siamo prossimi al Salone del Gusto a Torino. Qual e il tuo parere su queste grandi manifestazioni inerenti al food?«Sono particolarmente legato al Salone del Gusto di Torino e vi partecipiamo dalla prima edizione. Nello specifico penso che sia un evento eccezionale, dove la cultura del cibo, di come lo si produce e di come lo si trasforma, siano rappresentati ai massimi livelli. Questo ovviamente grazie a Slow Food e in particolare all’impegno da loro sviluppato per sostenere il progetto Terra Madre. .» Quanto il Piemonte si e sensibilizzato all’importanza di dare spazio ai piccoli produttori e soprattutto alla ricerca, qualita e artigianalita?«Io penso che tanto si e fatto ma che tanto si possa fare per aiutare chi come noi rappresenta una possibilita di futuro. Baladin oltre che produttore di birra artigianale e anche un’azienda agricola che si impegna a proporre sul territorio piemontese una cultura del tutto nuova: il luppolo». Oltre al Salone del Gusto il 2015 portera l’expo a Milano. Qual e il tuo parare su questo evento? «Ritengo che sia un’occasione da non sprecare, per l’Italia ma non solo, per il mondo intero visto il tema trattato. L’alimentazione e un tema fondamentale. Noi ne siamo una piccola espressione ma dobbiamo sentirci coinvolti nel processo di cultura in senso ampio del termine per promuovere la consapevolezza nei consumatori». Quanto […]
OPEN BALADIN - Piazzale Valdo Fusi - Via Saluzzo 21
Il cibo puo diventare ambasciatore dello spirito di una citta, di una regione, di un paese?«Ma scherzi? Io non sono sfegatato del Made in Italy, potrei ammazzare pur di difenderlo! Pensa che quando ho curato la ristorazione per le Olimpiadi di Pechino, nel 2008, indossavo una giacca con un ricamo: Birichin Piemonte Italia». Nicola, lavori in tre ristoranti ubicati in due paesi diversi: il Birichin a Torino insieme a The Egg , e Casa Batavia a Londra, cosa toglie e cosa aggiunge questo pendolarismo internazionale?«Toglie tempo alla vita privata, toglie l’attaccamento dei clienti che vogliono vedere me quando entrano nei miei ristoranti. Aggiunge l’incontro con nuove tipologie di clienti: quelli che viaggiano molto e seguono parecchie suggestioni per scegliere il loro itinerario». Quali sono le molle della tua creativita? «Amo il sapore mediterraneo. I nostri prodotti sono un vero Amor di Dio. Del resto ho origini meridionali, vivo in mezzo a ricordi sempre freschi, come quello di oggi: il profumo di finocchietto selvatico nel vasetto di vetro che mi ha portato mia zia». 3 tuoi pregi e 3 tuoi difetti che si manifestano quando sei ai fornelli? «Come pregi mi riconosco l’essere ambizioso, determinato e affamato di sapere. Per quanto riguarda i miei difetti confesso che la mia diplomazia e pari a zero, sono irrequieto e anche un po’ ribelle» Torino, Londra … Ci sono […]
‘L BIRICHIN - Via Monti 16/a
Dove sta andando il gusto? Verso un mix fusion di cucine di tutti i paesi o verso la sperimentazione che va anche oltre alla cucina molecolare? «Direi verso il gusto dolce: ultimamente c’e un maggior consumo di prodotti dolci rispetto a quelli salati. La cucina sta andando verso un melting pot di integrazione fra varie culture, tradizioni e tecniche. In Italia c’e piu attenzione verso l’innovazione gastronomica o verso la valorizzazione della tradizione? «Sicuramente l’innovazione e un punto di riferimento, perche il gusto si sta spostando in questa direzione. Ci sono delle realta culinarie che oggi non sono piu compatibili con la tradizione».Il suo e un approccio piu innovativo o tradizionale? «Il mio e un approccio contemporaneo, che tende a spostare il limite dell’innovazione, senza essere un esercizio fine a se stesso».Qual e la caratteristica principale della sua cucina? «Rimanere “affamato e folle”. In realta tendo a rifiutare di crescere e, anche in cucina, ho sempre voglia di giocare».Quali ingredienti usa maggiormente e quali evita?«Non mi piacciono le melanzane e due gusti che non gradisco sono la curcuma e il cumino, quindi evito di usarli in cucina».Un errore comune che si dovrebbe evitare preparando una pietanza. E invece cosa non si fa normalmente ma che invece si dovrebbe fare?«Se una pietanza e troppo salata, non cerchiamo di porre rimedio, lasciamola cosi. Una […]
COMBAL.ZERO - Piazzale Mafalda di Savoia 5
Quali sono gli ingredienti che non mancano nella sua cucina? «Olio d’oliva, pasta, parmigiano»Come sceglie i prodotti e soprattutto qual e la sua idea sul km0 e il biologico? «Tutti i prodotti sono selezionati in base alla qualita stessa dei prodotti (se sono eccellenti si usano, altrimenti no) indipendentemente che abbiano 0,10,100,1000 o 10.000 km. Nel 2014 parlare di km0 la ritengo una grande utopia, e stata solo una grande azione di marketing creata da persone (aziende) che sanno comunicare molto bene e magari poi aprono decine di punti vendita in ogni parte del globo… e poi se cosi fosse immagini il comparto agroalimentare italiano che vive sull’export di vini, formaggi, pasta, ortofrutta, olio…cosa gli diciamo? Che devono vendere solo agli abitanti della loro citta??» Per il nuovo menu autunnale e invernale cosa non manchera nelle sue proposte? «Speriamo sia una buona annata per tartufo bianco…»Quali sono i suoi progetti futuri ?«Il nostro gruppo e gia impegnato in numerosi progetti all’estero (Dubai, Mexico, Bangkok,…) e ci auguriamo di ampliare il numero di destinazioni in futuro»Lei ha viaggiato molto, quante le altre culture e cucine hanno influenzato le sue ricette? «Nessuna! Amo molto le cucine asiatiche o del centro America ma alla fine per me cucinare e una questione personale “si cucina quello che si e” ed io sono italiano, adoro la cucina italiana e […]
DOLCE STIL NOVO - Piazza della Repubblica, 4
Quando nasce l’azienda Lurisia e qual e la sua filosofia aziendale?«Quello che siamo oggi lo dobbiamo a uomini che hanno creduto in Lurisia costruendone, passo per passo, la storia. Dalla determinazione e volonta di Pietro Cignolini, David Garbarino e Piero Sciaccaluga, un medico e due lungimiranti imprenditori liguri, nel 1940 sorse il primo Stabilimento Termale di Lurisia. La costanza nel controllare innumerevoli volte, nell’arco di una giornata, l’ineccepibilita dei parametri di purezza dell’acqua che imbottigliamo. La scelta di utilizzare esclusivamente materie prime selezionate ed appartenenti alla migliore e piu gloriosa storia dell’agricoltura del nostro Paese».Parliamo della bevanda Unico di che cosa si tratta?«Unico e la nostra ultima sfida. E una bibita analcolica buona e sana che a noi piace chiamare Natural Energy Drink. Infatti e prodotta con il 100% di frutta, tutta proveniente dall’agricoltura tipica piemontese: uva Barbera, mele, pere e pesche del Piemonte. Niente coloranti o conservanti, il suo colore e quello naturale della frutta spremuta ed il suo sapore puo variare a seconda della preponderanza di un frutto sugli altri. Unico ha vinto il Sette Green Awards, l’Oscar della Natura del Corriere della Sera, nella categoria Food, perche attento alla qualita delle materie prime utilizzate».Lurisia e l’ambiente«Da sempre la nostra azienda si occupa di contrastare la produzione di CO2 all’interno delle industrie al fine di migliorare non solo le dinamiche lavorative […]
Lurisia – Acque Minerali