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Expo e agli sgoccioli: stiliamo un piccolo bilancio?Rimandiamolo questo bilancio. La fretta di tirare delle conclusioni troppo spesso disequilibra il corso degli eventi. Ciascuno faccia il suo, al meglio delle proprie possibilita, poi si vedra.Un incarico, quello di Ambasciatore, che si fa missione. Che vuol dire questo per Fabio Novembre?Il termine Ambasciatore si usa per chi deve esercitare funzioni di rappresentanza in un contesto diverso, ma a Milano io gioco in casa. La formalita di questa nomina io l’ho vissuta con l’informalita della mia vita di tutti i giorni. Uso il car-sharing, i mezzi pubblici e la bicicletta. Non abbandono Milano durante i fine settimana. Vivo intensamente la sua offerta culturale. Mi faccio coinvolgere in molte forme di solidarieta. Sfuggo alla logica quantitativa del “eat all you can”.Sostenibilita, ambiente e produzione alimentare. Da dove iniziare?Sono tre lati dello stesso triangolo. Non si puo piu affrontare i problemi singolarmente, il fronte e unico. Bisogna cambiare profondamente il nostro atteggiamento nei confronti della vita, ritro-vare un equilibrio tra il dare e l’avere.Quale sara l’eredita che Expo lascera all’Italia?La coscienza sui temi dell’alimentazione e qualcosa di insito nella natura degli italiani. Attorno a un tavolo, qualsiasi tipo di divisione ideologica decade. Amici stranieri mi fanno notare che siamo l’unico popolo al mondo che parla cosi tanto di cibo. Expo sara una importante pietra miliare, segnera un tratto di percorso.Che tipo di alimentazione segue quando e in giro per il mondo per realizzare uno dei suoi lavori?Non soffro di sciovinismo alimentare. Ho sempre pensato al cibo come una delle migliori forme di conoscenza della cultura di altri popoli. Un linguaggio fatto di codici gustativi per comunicare.Un piatto al quale non potrebbe mai rinunciare?Per carattere potrei rinunciare a tutto. Ma se parliamo di un piatto della memoria che evoca ricordi felici, allora non ho dubbi: le fave e cicorie pugliesi cucinate da mia madre.Design e progettazione. Pensando alla sostenibilita cosa puo fare un architetto per migliorare lo stato attuale delle cose?Il mantra del nostro tempo dovrebbe essere: “fare meno, farlo meglio”. In un mondo che cresce a ritmi impensabili, il dosaggio qualitativo delle proprie azioni e un dovere morale. Bisogna sviluppare una capacita autocritica oltreche critica, e provare a tirar fuori il meglio delle nostre capacita espressive.Quando un designer crea un oggetto pensa mai alla sua morte e a come gestirla?Questo e un problema che mi pongo da quando ero studente. Esiste una data di scadenza per qualsiasi cosa, compresi noi stessi. Pensare che i nostri artefatti possano ambire all’eternita e una comprensibile aspirazione ma anche un grande abbaglio. Progettiamo materie nuove che sopravvivono a noi ma non alla loro funzione, con conseguenze di una tragicita che ci ostiniamo a sottovalutare.Milano l’ha definita la sua ragnatela emotiva: in che stato di forma l’ha trovata?Milano sta bene, o comunque meglio del resto del Paese, non deve mai dimenticare di essere il timone dell’Italia intera, la sua coscienza, il suo esempio di operosita. Se Milano continua a tenere dritta la barra, tutto il Paese ne beneficera.

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